Modulo 6: Il giornalismo in Ticino

Sabato 30 settembre 2023

Stefano Vassere

Sono nato il 21 aprile 1962 a Lugano dove ho conseguito, nel 1981, la Maturità presso il Liceo cantonale. Ho studiato all’Università di Zurigo dove ho conseguito la licenza e il dottorato in linguistica, presentando una tesi su aspetti della sintassi del dialetto urbano luganese. Dal 1987 al 1996 sono stato assistente di linguistica italiana presso l’Università di Zurigo.
Fino alla fine del 2012 sono stato responsabile dell’opera linguistica «Repertorio toponomastico ticinese», attività che ho svolto nell’ambito dell’omonimo servizio dell’Archivio di Stato del Cantone Ticino a Bellinzona. Sotto la mia direzione l’impresa ha pubblicato circa sessanta volumi monografici nell’ambito di un progetto generale di mappatura toponomastica cantonale.
Dal 1.1.2013 sono direttore delle Biblioteche cantonali di Bellinzona e Locarno. Dal 1.7.2016 sono direttore di tutte le Biblioteche cantonali ticinesi e direttore del Sistema bibliotecario ticinese.
Ho svolto e svolgo attività di insegnamento in ambito universitario a Zurigo e a Milano. Nel 1997 sono stato titolare di un corso di Linguistica della Svizzera italiana presso la cattedra di linguistica italiana dell’Università di Zurigo. Dal 1997 sono stato e sono a vario titolo professore a contratto di Linguistica, Teoria dei linguaggi e Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell’Università degli Studi di Milano e presso la Libera Università di lingue e comunicazione Iulm di Milano (sedi di Milano e Feltre). Nell’anno accademico in corso (2023-2024) sono titolare di un corso di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e di un corso di Teoria dei linguaggi presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano.
Miei ambiti di indagine scientifica sono la sintassi teorica, la sociolinguistica e le questioni riguardanti le politiche linguistiche nell’Europa contemporanea. Mi sono occupato e mi occupo di questioni linguistiche legate al genere e di odonomastica e odonomastica personale e femminile in particolare.
Sono stato inoltre membro del comitato scientifico e responsabile dell’area svizzera italiana del progetto di «Dizionario toponomastico dei comuni svizzeri», pubblicato alla fine del 2004. Sono autore della voce Toponymy nell’Encyclopedia of Geography (a cura di Barney Warf, SAGE Reference, 2010).

Dal 2020 membro del Comitato direttivo di Forum Helveticum, centro di competenze per la comprensione linguistica e culturale in Svizzera. Sono presidente della Commissione cantonale di nomenclatura (cantone Ticino), presidente della Commissione provinciale per la toponomastica della .Sono stato arbitro internazionale nella valutazione di programmi di ricerca nazionali e internazionali.

09:00 – 10:15

Le insidie del giornalismo regionale in Ticino: pressioni, ostacoli, modi di procedere

Sharon Bernardi (Giornalista RSI)

Sinossi della lezione

Quasi un giornalista su 2 ha subito insulti, è stato accusato di lavorare per la “stampa bugiarda”; uno su 4 ha subito violenze, come molestie, stalking, minacce. Particolarmente colpite sono le donne. E la pandemia di coronavirus ha contribuito a peggiorare la situazione, secondo l’Annuario sulla qualità dei media (2022, Università Zurigo). Le minacce alla libertà d’espressione non conoscono limiti territoriali, e anche il giornalismo regionale deve farci i conti. Come si riconosce una pressione? come la si neutralizza? Come si evita l’autocensura?  in un contesto di forte prossimità. Analisi di casi. 

Sharon Bernardi

Sharon Bernardi (1970) è di Morbio Inferiore. Ha studiato a Ginevra e Losanna, dove si è laureata in scienze politiche con un lavoro di ricerca sulla neutralità della Svizzera nei rapporti con l’UE. Ha iniziato a lavorare alla RSI nel 1997, dopo una parentesi al TXT di Bienne. Ha frequentato i corsi di giornalismo in Romandia. Alla RSI ha lavorato alla Rete1: dapprima ai notiziari poi alle Cronache della Svizzera italiana. Si è occupata di cronaca giudiziaria e politica ed è stata capo-edizione. Dal 2016 al 2021 è stata responsabile della redazione delle Cronache della Svizzera italiana, vice-responsabile di REMARE ((la redazione multimediale dell’attualità regionale) e una delle coordinatrici del LIVE Center dell’Informazione. Ora ha cambiato vettore e lavora in televisione, al Quotidiano. 

10:30 – 12:15

L’esperienza di un editore, direttore: ostacoli, cambiamenti, evoluzione

Giò Rezzonico (Editore, giornalista, gruppo CdT)

Sinossi della lezione

Dopo una brevissima introduzione biografica (chi sono, che studi ho fatto, la mia attività professionale) cercherò di estrapolare alcuni episodi della mia vita per mettere in evidenza le sfide, i rischi, i problemi etici, i rapporti con la politica e l’establishment secondo la mia esperienza. Lo scopo sarà quello di mettere i partecipanti di fronte a situazioni e interrogativi che incontreranno durante il loro percorso lavorativo.

Giò Rezzonico

Nato a Locarno nel 1949. Studi a Locarno. Dopo il diploma magistrale studio lingue a Heidelberg, Amburgo e Londra. Proseguo gli studi a Firenze, dove mi laureo in scienze politiche. Tornato in Ticino praticantato alla Rsi e al Corriere del Ticino. Nel 1980 assumo la direzione dell’azienda editoriale di famiglia, che pubblicava l’Eco di Locarno e la Tessiner Zeitung. Nel 1992 dalla fusione tra Eco di Locarno e il Dovere nasce la Regione, che dirigo per alcuni mesi. Nel 1995 creo assieme a Lillo Alaimo il Caffè, che dapprima dirigo, in seguito cedo la direzione ad Alaimo, rimanendone editore assieme a Ringier. Nel 2015 trovo un accordo con il gruppo editoriale del Corriere del Ticino per far confluire la nostra azienda con i suoi prodotti e il suo personale nel gruppo ed entro nel cda del Corriere. 

Pausa pranzo

13:45 – 15:45

Evoluzione del giornalismo in Ticino

Enrico Morresi (Giornalista, saggista, autore di studi sul giornalismo in Svizzera)

Sinossi della lezione

Il giornalismo nella Svizzera italiana ha un primo faticoso esordio nel Settecento, con il periodico “Gazzetta di Lugano”. Nell’Ottocento si hanno diverse testate, temporanee e soprattutto locali, che danno voce al confronto tra liberali e conservatori. La prima struttura moderna si ha con il quotidiano “Il Dovere”, organo del Partito liberale radicale, fondato nel 1878, e con il quotidiano “Popolo e Libertà”, fondato nel 1901. Nel 1891 nasce il “Corriere del Ticino”, per alcuni anni organo di una frazione dissidente del Partito conservatore, dal 1915 indipendente. Segue nel 1913 “Libera Stampa”, socialista, e nel 1926 il “Giornale del Popolo”, cattolico. Alla fine della seconda guerra mondiale (1939-45) in Ticino si pubblicano sei quotidiani e già numerosi settimanali. La selezione tra i quotidiani si produce nella seconda metà del Novecento, con la scomparsa degli organi di partito e l’affermarsi di due quotidiani, i quali si sono dotati anche di un’edizione online. La Radio della Svizzera italiana nasce negli Anni Trenta del Novecento, ma il giornalismo autonomo vi si sviluppa tardi, solo negli anni Sessanta. La Televisione, nata negli anni Settanta, si apre subito al giornalismo, soprattutto di approfondimento. Una seconda stazione televisiva nasce in vicinanza del nuovo secolo.

Enrico Morresi

Nato a Vianello il 12 novembre 1936.

15:30 – 17:00

La lotta per la sopravvivenza dell’editoria ticinese. Una lunga storia.

Armando Dadò (Editore)

Armando Dadò

Armando Dadò nasce nel 1937 a Cavergno, in Valle Maggia. Di origini contadine, si forma come tipografo e nel 1961 avvia la sua attività presso la Tipografia Stazione a Locarno. L’esordio della casa editrice Armando Dadò avviene nel 1965. La casa editrice è oggi tra le più importanti della Svizzera italiana e pubblica anche riviste. Nel 2017 Armando Dadò ha compiuto 80 anni. Dopo avere pubblicato in oltre mezzo secolo di attività editoriale un migliaio di libri, ha deciso di scriverne ancora uno…